Māku Dākunaito

» Cose che gli piacciono: Gli piace molto la musica classica e da camera, che reputa la perfezione e l'armonia della musica stessa. Inoltre adora le poesie profonde, che dicono la verità sentita e vissuta dagli scrittori. Tra le arti marziali predilige il karate e di esso soprattutto i kata, da lui reputati la più grande espressione della potenza interiore degli antichi samurai.

» Cose che non gli piacciono: Odia l'imperfezione, ma non perché sia un maniaco dell'ordine e della perfezione, ma piuttosto perché ritiene che la perfezione sia l'armonia da cui si genera l'ordine naturale e giusto delle cose. Inoltre ha un odio profondo verso le ingiustizie ed i prepotenti, ritenendo che essi siano la pecca che non permette alla pace di esistere. Non ama particolarmente le poesie d'amore, visto che le romanticherie di questo tipo non lo affascinano granché.

» Carattere: Māku è una persona molto chiusa, che si apre difficilmente con gli altri e, se lo fa, lo fa solo con persone di cui si fida o di persone da lui ritenute meritevoli di fiducia. Ma quando si apre, molti lo riconoscono come una persona dolce e gentile, disposta a dare tutta se stessa per gli altri, come dimostra nelle poesie che scrive. Agli occhi delle persone a cui non si apre, appare invece una persona fredda, scostante e cinica, che pensa solo agli affari suoi e crede che al centro dell'universo ci sia unicamente la sua persona.

» Māku non è mai riuscito a vivere da ragazzo normale, nemmeno quando era molto piccolo. Già da allora, infatti, le sue idee e le sue convinzioni lo isolavano dagli altri ragazzi che il più delle volte non capivano quello che pensava oppure non lo accettavano. I suoi genitori cercarono sempre di farlo diventare un ragazzo normale, il più delle volte torturandolo o picchiandolo fino a che Māku non si arrendeva, per poi riprendere in segreto ovviamente. Solo quando raggiunse il 15 anno di età riuscì a socializzare con qualcuno che non fossero i suoi genitori, iniziando ad interessarsi ed a praticare un arte marziale affascinante quale il karate. Egli riuscì, grazie ad esso a trovare un proprio equilibrio interiore. Peccato solo che l'idillio durò molto poco. Infatti, dopo che scoppiò una terribile guerra civile nel suo paese, che vide coinvolta più o meno l'intera popolazione, il dojo in cui Māku si allenava fu bruciato e raso al suolo. Fu allora che il ragazzo perse nuovamente il suo equilibrio, lasciandosi andare e diventando sempre più simile ad un cadavere vivente. Dapprima tentò più volte di togliersi la vita, rinunciando il più delle volte perché gli mancava il coraggio di farla davvero finita. Decise allora di prendere un'altra strada, ancora più difficile da intraprendere di quella del suicida. Decise di collaborare con la fazione opposta a quella che distrusse il dojo, accettando di diventare una cavia umana, su cui condurre esperimenti militari folli e pericolosi. Da qui nacque il progetto Ω. Infatti, utilizzando l'appoggio di paesi maggiori, interessati anche loro ad un piccolo dominio in quel paese, essi acquisirono le risorse necessarie per portare avanti il progetto. Per portare avanti gli esperimenti su di lui, Māku dovette però fornire alcuni mezzi necessari, quali esseri che avessero una somiglianza nel suo patrimonio genetico molto elevata. Non ebbe alcun dubbio nello scegliere proprio i suoi genitori, essendo ormai arrivato ad odiarli in modo inverosimile. Sfruttando le "risorse" procurate da Māku, un gruppo di scienziati iniziò a modificarlo a livello genetico, eseguendo ogni volta operazioni più pericolose e rischiose. C'è da dire che però Māku non fu l'unico ad accettare di sottoporsi a tali esperimenti. Il progetto Ω creò infatti uno squadrone di 16 ragazzi che, forti di essere geneticamente superiori a normali umani, distrussero le piccole truppe della fazione opposta senza troppa fatica. Dopo uno sterminio del genere, Māku non riuscì più ad essere in pace con se stesso, così, da allora, vaga senza una meta, ramingo, per espiare i suoi peccati.